I nostri territori potrebbero vivere di turismo.
Col clima che abbiamo potremmo avere turisti 365 giorni l’anno.
Eh, peccato che qui il turismo non sia sviluppato come altrove.
Queste sono solo alcune delle frasi che pronunciamo o che sentiamo dire, ogni volta che si parla di turismo, sopratutto in Calabria. Il turismo sembra essere la panacea di tutti i mali, nello stesso tempo è pura utopia l’idea che abbiamo di esso, un concetto astratto, qualcosa di irraggiungibile. Ma è davvero così?
In un recente viaggio che ho fatto all’estero, ho analizzato cos’è che rende una destinazione turisticamente attrattiva. Mi sono chiesta quali siano le differenze con la Calabria, cosa manca alla nostra regione per poter davvero attrarre turisti tutto l’anno. La risposta che mi sono data è “la mentalità”. E con mentalità intendo dire l’attitudine a crederci davvero, a volere che il turismo sia il motore dell’economia, non solo d’estate.
La località turistica che ho visitato mi ha mostrato la predisposizione ad accogliere con una serie di accorgimenti, che spesso in Calabria mancano, soprattutto in bassa stagione. La prima cosa che ho notato è la possibilità per il turista di permettersi la destinazione: i voli delle compagnie low cost, sono strategicamente organizzati per consentire ai viaggiatori di restare almeno due notti e sono provenienti da diversi luoghi, incentivando così la visita di turisti stranieri. In Calabria si ha la stessa possibilità, perché l’aeroporto di Lamezia Terme è collegato con numerosi voli diretti con altrettante città europee.
Trovato il volo è necessario l’alloggio e qui ho notato che la destinazione in questione è particolarmente democratica: ci sono strutture per tutte le tasche e ognuna di esse ha dei requisiti minimi che le rendono godibilissime. Tutti possono permettersi uno short-break in questa destinazione, infatti si possono vedere sia gruppi di giovanissimi, sia famiglie con bambini piccoli, sia anziani, sia coppie. A livello di ristoranti c’è tanta varietà, sia come prezzi, sia come menù.
Ultima nota è quella dedicata ai trasporti: per far sì che il territorio funzioni turisticamente sono necessari i collegamenti interni, siano essi pubblici o privati. Gli autobus di linea sono più economici ma decisamente più lenti, consentono però di spostarsi e visitare più paesini durante lo stesso viaggio, seppur breve. I trasporti privati sono però la vera forza, coadiuvati da applicazioni su smartphone, che purtroppo in Italia non è possibile utilizzare. A questa pecca però si può rimediare con i servizi di trasporto con conducente.
Le attrazioni, i paesaggi, le bellezze architettoniche e naturalistiche purtroppo servono a poco se non si ha la predisposizione a volerli rendere fruibili, attraverso i servizi turistici essenziali, che siano soprattutto alla portata di tutti, perché il turismo alle nostre latitudini, per poter funzionare davvero, deve essere democratico.