Che il turismo nei comuni, sia considerato la delega cenerentola non è affatto una novità, infatti spesso viene accorpata allo sport e allo spettacolo riducendo notevolmente la sua importanza. Un errore grossolano che arreca non pochi danni al territorio. Ma di cosa dovrebbe occuparsi un assessore al turismo per assolvere degnamente al suo compito? Ridurre il tutto all’organizzazione di eventi e allo stilare una programmazione estiva è ciò che si fa abitualmente, ma non è questa la via da seguire. Il turismo è un fatto socialmente ed economicamente rilevante e come tale va gestito e seguito con scrupolo e competenze.
Un bravo assessore al turismo deve lavorare in sinergia con gli altri assessorati per garantire innanzitutto un’ottima qualità della vita ai residenti. Si lavora tutto l’anno per la pulizia, la viabilità, il decoro urbano, l’erogazione di servizi essenziali, la creazione di progetti per lo sviluppo del territorio. Le competenze manageriali sono molto importanti, così come la capacità inclusiva, l’essere in grado di coordinare e stimolare la cittadinanza ad attività volte alla valorizzazione del territorio. Organizzare periodicamente incontri con il fine di raccogliere idee e metterle in pratica. Il lavoro deve essere svolto con costanza ogni giorno, per migliorare sempre più il luogo in cui si vive. I territori per crescere hanno bisogno di competenze, non ci si può improvvisare per un compito così importante. Per avere idee che danno vita a progetti degni di nota sono necessari esperienza, curiosità e soprattutto dedizione.
I nostri comuni potranno crescere realmente solo quando le amministrazioni saranno composte da persone valide, formate nelle materie inerenti ai ruoli che andranno a ricoprire. Finché il turismo, così come la cultura, le politiche sociali, lo sport, i lavori pubblici, il bilancio, saranno affidati a persone che non hanno la minima idea di cosa siano, possiamo star certi che lo stato delle cose non potrà che peggiorare. Quando si ricopre un incarico del genere si hanno grandi responsabilità: si diventa il garante di quel settore per permetterne la crescita. È fondamentale il dialogo con gli albergatori, i ristoratori, i gestori degli stabilimenti balneari, gli operatori turistici in genere. Le Pro Loco, le associazioni, i comitati di quartiere sono tutti interlocutori importanti da tenere in considerazione. È necessario essere aperti al dialogo, al confronto, ascoltare le problematiche, tentare di risolverle, accettando proposte ma anche critiche.
Lo sviluppo partecipato è alla base della crescita dei territori, dal government si è passati alla governance: non più idee calate dall’alto e imposte ma partecipazione e cittadinanza attiva. Un buon assessore al turismo deve quindi saper ascoltare, saper coordinare, saper progettare, ma soprattutto deve sapere dove vuole arrivare e quale obiettivo vuole raggiungere alla fine del suo mandato.