La cittadina calabrese, tesoro della Riviera dei Cedri, è un museo a cielo aperto con un lungomare da sogno. Mi ha accolto con tutta la sua genuina bellezza.
Ci sono dei luoghi che sembrano un dipinto, frutto di un equilibrio di colori, forme e sensazioni. Diamante, cittadina calabrese in provincia di Cosenza, fa questo effetto: ogni volta che la visito ho la sensazione di essere immersa in un capolavoro realizzato da un artista, dove cielo e mare si fondono, dando vita a tramonti e paesaggi suggestivi. Arrivo nella cittadina della Riviera dei Cedri in treno, la locale stazione ferroviaria è a due passi dal lungomare dove gli spazi aperti sono i protagonisti del panorama: da un lato l’azzurro mare e dall’altro le case e i negozietti, che convivono armoniosamente nel borgo costiero, con alle spalle le verdi colline.

Con una piacevole passeggiata accarezzata dalla brezza marina, raggiungo il centro storico, uno scrigno che custodisce numerosi tesori. Nel 1981 infatti Diamante è stata protagonista di un progetto di riqualificazione urbana che ancora oggi attrae artisti da ogni parte del mondo. Tra le mura dell’anima più antica della cittadina sono ben visibili più di 200 opere d’arte, i cosiddetti murales che lo rendono il museo a cielo aperto più grande d’Italia. Nani Razzetti, artista contemporaneo di origini milanesi, diamantese di adozione, ebbe l’idea geniale di trasformare il cuore del borgo, all’epoca in stato di abbandono, in una tela da colorare. Oggi Diamante è la Città dei Murales e tra i vicoli è possibile scorgere le scene di vita quotidiana del paese di mare tra personaggi e tradizioni popolari. Ogni angolo ha una storia da raccontare attraverso immagini e poesie di poeti locali in un’atmosfera fiabesca.

Ma non solo arte: sul lungomare e nei vicoli pittoreschi ogni anno va in scena il Festival del Peperoncino (l’edizione 2019 si svolgerà dall’11 al 15 settembre) una manifestazione che celebra la spezia calabrese, l’ingrediente che caratterizza la maggior parte delle ricette regionali. L’evento viene organizzato dall’Accademia Italiana del Peperoncino e non è legato solo alla tradizione culinaria, ma abbraccia anche la cultura del territorio, con convegni e incontri ad esso dedicati e una serie di focus anche sulle sue proprietà terapeutiche. A Diamante un altro protagonista indiscusso della tavola è il cedro liscio, una qualità del prezioso agrume ricca di sostanza nutritive, utilizzato per preparare gustose bevande come il liquore, le marmellate e il cedro candito. I panicilli ad esempio, dolci farciti con la scorza del cedro, apprezzati anche da Gabriele D’Annunzio, che li cita in una sua celebre poesia.
Da qualche anno Diamante ospita la manifestazione OSA – Operazione Street Art, un festival dedicato all’arte urbana che ha il fine di impreziosire tutta la cittadina costiera, coniugando l’arte contemporanea e l’architettura.

Il lungomare nuovo si affaccia sull’Isola di Cirella, un isolotto di origine vulcanica, meta imperdibile per tutti gli appassionati di subacquea, infatti i suoi fondali sono ricoperti da posidonia argentata, una pianta che popola esclusivamente le acque del Mediterraneo, la cui presenza indica un ecosistema sano e un’ottima qualità del mare. Raggiungerla è molto semplice in barca, oppure per i più atletici con la canoa e col pedalò. Da lì la vista sulla costa è a dir poco spettacolare! L’isolotto è caratterizzato da una fitta vegetazione di macchia mediterranea e a fargli da contorno ci sono una serie di scogliere, grotte e insenature che rendono il paesaggio straordinario. Questo angolo di paradiso non gode solo di doni della natura, qui è presente anche un’importante area ricca di reperti archeologici. Uno dei ritrovamenti più significativi è legato ad un’anfora di epoca greco-romana, conosciuta come anfora Dressel custodita oggi nel museo archeologico di Cirella, visitabile gratuitamente. Grazie alla sua posizione privilegiata, l’isola calabrese ospita una torre risalente al 1562, costruita per volere del Viceré di Napoli allo scopo di difendere il territorio dai frequenti attacchi dei pirati turchi.

Tornando a Diamante, sono ben otto i chilometri di spiaggia che la costeggiano, in cui si alternano sabbia fine, ciottoli e scogliere, con un mare cristallino di un azzurro intenso. Le spiagge sono sia libere sia attrezzate e consentono di godere al meglio delle bellezze del territorio. Da visitare la Spiaggia Grande, situata in Viale Glauco, in corrispondenza del lungomare nuovo e la Spiaggetta Piccola, una piccola insenatura celata tra gli scogli, molto amata dai diamantesi.
Insieme alla guida che mi accompagna nella passeggiata alla scoperta di Diamante, raggiungo in auto percorrendo quasi quattro chilometri, un punto particolarmente panoramico: i ruderi di Cirella Vecchia, con i resti del castello, del convento di San Francesco di Paola (Santo Protettore di Calabria e della gente di mare) e ciò che rimane della chiesa di San Nicola Magno, dove sono ancora visibili alcuni affreschi. Questo vecchio borgo medievale posto a circa 170 metri sul livello del mare, regala una bella vista su tutta la costa e consente di fare un viaggio nel passato, tra vecchie mura e l’incanto della natura selvaggia, infatti qui si è avvolti dal fresco profumo del finocchietto selvatico e dal giallo acceso dei fiori di ginestra. A pochi passi dall’area, immerso nel verde c’è il Teatro dei Ruderi, costruito negli anni Novanta, sede di numerosi eventi musicali e culturali che rendono Diamante una meta particolarmente vivace.
(Articolo pubblicato sulla rivista Confidenze, sul numero 22 del 21 maggio 2019)